Fino a qualche anno fa internet veniva utilizzato unicamente per cercare informazioni ma da circa un decennio il suo impiego, come tutti sappiamo, si è rivoluzionato del tutto.
Internet è un importante strumento di diffusione di informazioni ed il suo utilizzo è rilevante, nonché ormai quotidiano. Infatti, quotidianamente, lo si usa per i più svariati motivi, dallo svago, al lavoro, dall’inviare mail, al cercare una ricetta o il significato di una parola che sfugge o di un evento che ci interessa. Al giorno d’oggi è quasi impensabile trascorrere un giorno senza utilizzare la rete almeno per qualche minuto. Indubbiamente, per certi versi, i nuovi strumenti di comunicazione hanno reso più semplice la vita di tutti noi e internet ha assunto gli aspetti di una grande stanza senza pareti, i cui abitanti comunicano e si relazionano tra loro anche a distanza di centinaia e centinaia di chilometri. Prima furono le mail, poi le chat, infine i social network, strumenti che permettono di entrare in contatto con gli altri quasi immediatamente, senza troppo attendere, cosa che forse non si sa più fare. Con un semplice click si può chiacchierare, informarsi, giocare, fare acquisti e molto altro ancora. La tecnologia ha fatto e continua a fare passi enormi ma bisogna sempre ricordare che la responsabilità dell’uso che se ne fa è di chi ne usufruisce e tale responsabilità dovrebbe essere ancora più estesa quando l’uso di internet riguarda bambini e adolescenti. Ad oggi, troppi bambini e adolescenti fanno un uso sproporzionato della tecnologia e, spesso, senza accorgersene, si ritrovano totalmente assorbiti da uno schermo, che sia un cellulare, un computer o un videogioco. L’adolescenza è considerata come un momento delicato e difficile dello sviluppo di ognuno, in questa fase inizia la trasformazione dell’identità individuale e tutto appare più complicato, incluso il rapporto con gli stessi genitori. Internet, quindi, appare per gli adolescenti come il mezzo per eccellenza per scampare alle difficoltà quotidiane, un luogo dove poter sperimentare nuove identità, nuove sensazioni, senza essere ammoniti da nessuno. Spesso, i genitori riferiscono di vedere il proprio figlio che utilizza nello stesso momento computer, cellulare, cuffie, isolato come se vivesse su un altro mondo. Riferiscono di provare rabbia dinanzi a questa scena ma anche impotenza come se nulla potessero fare per schiodarli da quei dispositivi che, sempre di più, aumentano la distanza dalle responsabilità scolastiche, dagli amici e dalla stessa famiglia.
Un utilizzo eccessivo di internet è legato a problemi emotivi e può portare ad aumentare lo stress, l’ansia, la depressione, la rabbia. Non esiste una dipendenza da internet unicamente per bambini e per adolescenti; infatti, nomofobia (dipendenza dallo smartphone), gioco d’azzardo online, dipendenza da social network, dipendenza cyber-sessuale, possono riguardare ugualmente sia giovani che adulti.
Svariate ricerche mettono in evidenza come la quantità del tempo trascorso online possa essere un fattore di rischio per la comparsa di forme di dipendenza da internet. La maggior parte degli adolescenti utilizza la rete senza la presenza dei genitori e molti genitori non forniscono ai propri figli delle limitazioni di tempo da trascorrere al computer. Tendenzialmente, i maschi preferiscono giocare online con altri utenti, mentre le ragazze utilizzano per lo più social network allo scopo di conversare.
La dipendenza da videogioco o gaming è un fenomeno sempre più vasto. I genitori possono accorgersi di alcuni campanelli di allarme, come la quantità di tempo che il figlio trascorre ai videogiochi online o offline, se è totalmente assorbito dal gioco senza fare pause, se la quantità del tempo utilizzata aumenta a discapito delle altre attività, se il videogioco sostituisce tutte le relazioni, se aumenta l’irritabilità quando gli si chiede di smettere di giocare, se ha ridotto gli hobbies, se c’è un calo delle prestazioni scolastiche, un aumento dello stress e un aumento di peso.
Analogamente, i social network possono creare dipendenza quando lentamente ci si allontana da altre forme di relazione, trasformando la propria identità in identità solo virtuale, spesso artefatta e dissociata dal mondo esterno. Anche in Italia è in aumento il fenomeno Hikikomori, che significa letteralmente stare in disparte, isolarsi. Con questo termine giapponese ci si riferisce a quei ragazzi che hanno deciso di ritirarsi dalle relazioni sociali reali.
Un utilizzo imponente della rete può esprimere una sorta di difesa che serve a distaccarsi dalle problematiche percepite difficili e che non si riesce a fare fronte, una sorta di rifugio dalle loro emozioni negative, dai problemi della loro quotidianità. Un uso eccessivo di internet, inevitabilmente, porta gradualmente a difficoltà relazionali, familiari, scolastiche e si viene assorbiti totalmente nell’esperienza virtuale restando intrappolati nella rete.
Pertanto, emerge forte la necessità di accompagnare i nostri ragazzi a un utilizzo consapevole di internet e delle nuove tecnologie. Genitori, insegnanti, professionisti, devono unire le forze e collaborare pienamente per promuovere tale consapevolezza, sensibilizzando e informando gli interessati sui rischi e sulle conseguenze che un uso non controllato di internet può avere sul buon andamento psicologico e sociale di ognuno.